Prima vennero i corsi di fotografia.
Roba tosta, ve lo dico, pagine e pagine da scrivere, diaframmi/tempo, pdc, iperfocale…. Ma la cosa importante era anche saper mettere quella pellicola odiosa, controllare che girasse dopo che avevi scattato, e sperare! Sperare di aver capito quello che avevi studiato e sperare di saperlo mettere in pratica anche. P.s. un taccuino su cui annotare i tempi di scatto e i diaframmi poteva aiutare molto!!
Poi, più di un decennio fa, arrivò il pixel. Faccia strana, all’inizio ODIATO da chi non è aperto alle novità, a chi lo vedeva come un tentativo di cambiare qualcosa che NON POTEVA e NON DOVEVA essere cambiato. Ah, tapiro e meschino, non sapeva cosa sarebbe successo poco dopo….
Con i pixel arrivarono anche gli schermi dietro la macchina fotografica, ah che goduria ah che emozione: potevi VEDERE SUBITO quello che stavi facendo. Ma scherziamo o siamo seri? Scatti e vedi quello che hai fatto, senza annotarti niente, senza imprecare due giorni dopo aprendo la busta con i negativi e i provini. Lo schermo… lo schermo….
Sono passati anni, pochissimi e tantissimi nello stesso tempo. Ora le foto che le prime digitali potevano scattare, vengono fatte MOLTO meglio dal peggior smartphone. E le ore utilizzate ad imparare l’uso del “sempre grande e unico” Photoshop, volate via con una APP che in un solo “tap” cambia l’immagine in qualcosa che non immagineresti mai.
In questi anni sono andati di moda i workshop, anche noi ne abbiamo organizzati un po’. Alcuni ancora oggi ci provano. Altri li chiamano in altri modi, altri non li chiamano neppure! Spesso sono occasioni fotografiche, dove tutti sono contenti se portano a casa quei 2.000 scatti che proprio servivano.
Forse alcuni non si sono resi conto che la fotografia è alla portata di tutti. Veramente tutti. Gli smartphone sono macchine fotografiche, le compattine pure, anche le professionali 1D o D4 sono macchine fotografiche. Tutto è cambiato, tutto è alla portata di tutti solo pochi secondi dopo che accade. Sei a guardare lo scatto che hai fatto (perchè non utilizzarlo quel cavolo di schermo che ci hanno messo?) e su un social hanno già postato la stessa foto tua. Magari un pò più rumorosa, un pò mossa, ma quel momento lo possono vedere già tutti. TU sei già arrivato DOPO!!
Che fare? NIENTE: accettare tutto questo. Non sei certo te con il tuo tentativo di estrema professionalità nel tuo lavoro che potrai cambiare le cose. Accettiamo e … basta.