Non riesco a non farlo. Ogni volta che colgo uno sguardo, un sorriso, una lacrima, mi soffermo. Che quel sorriso sia di gioia, che quella lacrima sia di felicità o di immensa delusione, mi soffermo.
Anche durante i campionati europei di Montpellier ho avuto l’onore di partecipare come fotografo della Federazione Ginnastica Italiana e ho avuto l’onore di vedere da vicino questi sguardi.
Gesti, abbracci, lacrime, delusione, gioia. Perchè lo sport, come la vita, è tutto questo.
Li vedete questi sguardi? Sono gli sguardi di chi ha vinto, di chi non è riuscito a salire sul podio. Sono gli sguardi (TUTTI) di chi ha messo tutto se’ stesso per essere lì, per fare il meglio possibile, per provare a dare TUTTO.
Sono gli sguardi di chi è arrivato terzo e con tutti i fotografi intorno e la gioia del bronzo appena conquistato guarda in disparte l’altra ginnasta che da sola con il suo allenatore piange di gioia per l’oro. (Martin Claire e Andreea Muntenau).
Sono gli sguardi di chi conquista una medaglia o di chi, nonostante un bellissimo esercizio, non arriva al podio (Alberto Busnari e Matteo Morandi).
Sono gli sguardi di Claudia Fragapane che “dal basso” si complimenti con Elissa.
Sono gli sguardi tra Giulia e il suo allenatore subito dopo il primo salto a volteggio.
Sono gli sguardi di Laura Rizzoli e il DTNF Enrico Casella dopo l’esercizio alle parallele di Martina Rizzelli in finale.
Sono gli sguardi sul podio di WEVERS Sanne bronzo alle parallele e Andreea Muntenau oro alla trave, con la smorfia con la bocca, smorfia che sappiamo tutti che nasconde una profonda commozione.
Sono gli sguardi di Erika Fasana durante il riscaldamento del suo esercizio al Corpo Libero nella finale.
Mancano tanti altri protagonisti, i nostri e le nostre azzurre che ringraziamo per tutto quello che fanno e ci regalano. Mancano tutti gli altri ginnasti e ginnaste che si meriterebbero di sicuro le nostre immagini. Alcune ne arriveranno più avanti
Spero con queste immagini di poter condividere con voi le mie emozioni nell’essere lì.