E se al prossimo evento in cui sarete accreditati vi verrà da dispiacervi di non essere attaccati ai vostri atleti preferiti, leggete un attimo quello che succede intorno a voi.
Premessa: questo è un post che riguarda il lavoro dei fotografi. Chi si occupa di scrivere, dal più importante giornale della più importante nazione fino al più sfigato blog, di solito non ha il permesso di stare intorno campo gara. I giornalisti hanno di solito una postazione rialzata, o di fianco al campo gara, con presa di corrente e tavolino dove piazzare il computer. Spesso (non sempre) questi posti possono essere anche molto distanti dal campo… Se vi viene in mente la frase “Ma io non vedo bene se non sono in campo gara“, una cosa è vedere la gara, una cosa diversa è stare a chiacchierare con gli atleti. Ma andiamo avanti…
Torniamo ai fotografi.
Questi NON sono tutti uguali. Ci sono fotografi che possono stare in campo gara (pochi) che sono quelli dell’organizzazione, della Federazione e delle grandi agenzie tipo Getty Images.
Poi esistono tutti gli altri (a volte perfino divisi per importanza della testata che li ha accreditati). Tutti gli altri stanno nelle apposite zone a loro contrassegnate e non possono sgarrare da queste postazioni. Se lo fanno vengono invitati a tornare al loro posto, prima garbatamente poi anche con una certa durezza. E’ giusto, sono stati designati dei posti e quelli devono essere.. per tutti.
In queste postazioni siamo tutti “vicini vicini” con svariate gomitate, obiettivi che sbattono tra loro, monopiedi che roteano sulla tua testa e fotografi giapponesi (che sono sempre innumerevoli) che ti accerchiano ovunque. Ma non è finita qui perchè sei lì che vorresti fotografare e non pensare alle spinte e ti trovi davanti… di tutto.
Ti trovi davanti (in ordine di vicinanza): gli allenatori, gli atleti che hanno fatto o che aspettano di fare l’esercizio, i cameramen e infine… il tuo soggetto: il ginnasta che devi fotografare.
Ormai felice di aver driblato i tecnici, gli atleti in sosta, tutti i cameramen, la security e gli altri fotografi arrivi alla cerimonia delle premiazioni e vedi una cosa del genere… e ti chiedi: ma perchè?
Le vedete quelle righe nere orizzontali? Sono fili di acciaio di sicurezza perchè il podio delle cerimonie è in alto rispetto al campo gara… Non sono proprio bellissimi da vedere o sbaglio???
Ma ti accontenti, il lavoro deve essere comunque portato a casa e non saranno due cavi a fermarti. Poi stai per entrare in campo gara come sempre hai fatto per le foto delle cerimonie delle medaglie e scopri che quel giorno hanno cambiato le regole e non puoi stare davanti!!!
MA COSA???
Solo in 5 o 6 ci vanno davanti: il solito dell’organizzazione/federazione, i soliti dell’agenzia e qualche nome “importante”… E la foto tua quale sarà? Questa… (titolo: “Scorcio della premiazione con atleti che guardano altrove”).
A quel punto ti sale una rabbia addosso che prenderesti la tua macchina… (no anzi, quella del collega vicino) e la sbatteresti per terra e vorresti urlare “PERCHE’?” rivolgendoti a chi ha deciso questa cosa…
Altri attrezzi, altre situazioni simili e altra premiazione. Sei lì tutto abbacchiato che aspetti di fare la tua foto “di 3/4” quando ti viene permesso nuovamente (COME SEMPRE E’ STATO) di entrare dentro e fare le foto davanti. Ti torna il sorriso, la foto la porti a casa… e domani è un altro giorno, si vedrà!!!