Spesso i fatti della vita mi tengono lontano da questo sito e dal blog. Le foto in home page sono ormai vecchie, il blog è dimenticato e polveroso. Me ne dispiace perchè sono convinto che poter parlare del tuo lavoro, delle tue impressioni, delle tue esperienze, sia un ottimo modo per stare in contatto con gli altri. Ma anche per discutere, confrontarsi, imparare.
In questi giorni ascoltavo una canzone di Simon & Garfunkel, Kathy’s Song e in quegli accordi, dentro quegli arpeggi ho pensato a quando tutto è iniziato.
http://youtu.be/Q60YKfPKdjQ
Avevo 15 o 16 anni e la Instamatic mi lasciava l’amaro in bocca. Avevo voglia di capire, di sperimentare.
Mio padre assecondava la mia passione, ma non era certo facile (a quei tempi) farsi regalare una “vera” macchina fotografica. Forse lo convinse il fatto che arrivai un giorno a casa con un libro comprato usato a poche lire. Non mi ricordo il titolo, ma parlava di fotografia, spiegava la fotografia, le basi, le norme che la regolano. Non riesco a ricordare quando, ma ricordo le emozioni che provai quando aprimmo insieme la scatola della mia PRIMA macchina fotografica: una splendida Canon AE1 scintillante.
Iniziò tutto così, grazie a mio padre che pagò il regalo più desiderato di un ragazzo alle scuole superiori. Non avevamo i telefonini, a quei tempi scattare costava tanti soldi e comprare le pellicole era solo il primo passo di una lunga sequenza di impegni. C’era un cerchietto che comandavi con tempi e diaframmi e una lancetta che misurava la luce. Ogni scatto segnavo numero, diaframma, tempo, note varie. Poi c’era la spesa dello sviluppo e della stampa. Avevo il 50ino ma non mi convinceva, ho sempre odiato questa focale (sbagliando, lo so)!! Con i soldi di tutti i parenti, un Natale, comprai il 135 e da quel giorno non lo staccai mai dalla macchina per alcuni anni.
Perchè amavo quella lente? Non lo so, ma ritrarre le mie compagne di classe, le mie amiche del mare, i loro visi, i loro occhi, era emozionante. Avere un ritratto riuscito mi esaltava e mi faceva emozionare. (non ho mai smesso di emozionarmi anche dopo decenni)! Arrivò qualche anno dopo anche una Canon AE1 Program. Non vi riesco a spiegare quello che voleva dire poter lasciare alla macchina una parte delle decisioni. Usai tantissimo la priorità di diaframmi, amavo lo sfocato. Poi inspiegabilmente mi accorsi che esisteva anche una modalità in cui la macchina faceva tutto lei. Mai usata…
Quelli erano gli anni di sviluppo, di ricerca, del passaggio alle diapositive da gustarsi in visione gigante. Che anni quelli….
Un salto di 40 anni quasi. E mi ritrovo a provare macchine fantastiche. Grazie alla collaborazione di Simone (Tecias) e del servizio NPS di Nikon ho recentemente usato una D4s. Quanto tempo è passato, quanti anni luce. Il mio primo rullino 1.000 Asa fu una scoperta esaltante, costosa e nello stesso tempo incredibile. All’ultima gara di ginnastica artistica ho scattato a 4.000 Iso e potevo benissimo usarla a 6.000 come molti fanno.
Chissà se mio padre sarebbe contento di dove sono ora, chissà se mio padre si sorprenderebbe a vedere che uso stabilmente una D3s. Chissà se mio padre sarebbe orgoglioso di me.
Grazie babbo, di tutto!